Maurizio

 

Il mio primo contatto con il mondo della fotografia è stato con una vecchia Canon analogica che utilizzavo solo occasionalmente. Nonostante intorno a me avessi persone con grandi passioni per la fotografia, inizialmente non ne sono stato attratto.

A distanza di 5 anni ispirato da Valeria ho scoperto con lei questo nuovo comune interesse. Da quel momento, contagiato anche da mio fratello,  è diventata una passione.

Il semplice scatto di una foto racchiude in se la cattura di un istante, è come rubare un momento di intimità, accompagnato dalla magia dell’equilibrio di una scena. Henri Cartier-Bresson diceva:

 

“Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un fatto e l’organizzazione rigorosa delle forme percepite visualmente che esprimono e significano quel fatto. È mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere.”

 

I generi che più mi piacciono sono la fotografia di reportage con le sue storie da raccontare e la street photography con le sue situazioni reali e spontanee.

I fotografi più rappresentativi sono Robert Capa con i suoi reportage, Steve McCurry con le sue foto a partire dal ritratto della ragazza afgana che sono diventate delle vere e proprie icone, Henri Cartier-Bresson considerato un pioniere del foto-giornalismo, tanto da meritare l’appellativo di “occhio del secolo”, Robert Doisneau con le sue foto di vita di strada di Parigi, Elliott Erwitt noto per i suoi scatti in bianco e nero che ritraggono situazioni ironiche ed assurde di tutti i giorni.