Come simulare il soft proof? Cerchiamo di capire cosa fa il software nel momento in cui facciamo una “prova colore” (in inglese “proof”) e proviamo ad eseguire manualmente gli stessi passaggi.

Dato che il solo obiettivo della soft proof è avere una buona corrispondenza tra colori stampati e colori visualizzati a monitor, la cosa importante è avere un MONITOR accuratamente calibrato e profilato.
 

Prima conversione
Partiamo eseguendo una prima conversione dal profilo colore della foto (generalmente profilo RGB standard device undepended) al profilo colore della stampante (device depended) con intento di rendering “colorimetrico relativo” e compensazione punto nero:

 

softproof-prima-conversione

 

L’effetto di questa prima conversione è modificare i numeri RGB per non modificare i colori (o meglio modificarli il meno possibile), tutto dipende da quanto sono diversi i gamut di origine e destinazione.

Il file così ottenuto viene visualizzato a monitor attraverso la “compensazione monitor“.

Photoshop esegue la compensazione monitor con intento di rendering colorimetrico relativo e compensazione punto nero, questo sposta il punto di bianco e di nero dalla periferica di origine alla periferica di destinazione.
In particolare lo spostamento del punto di bianco sulla periferica di destinazione causa un leggero slittamento di tutti i colori. Ne segue che questa visualizzazione a monitor NON può essere utilizzata come prova colore.
 

Seconda conversione
La soluzione è fare una seconda conversione dal profilo colore della stampante al profilo colore del monitor, utilizzando l’intento di rendering “colorimetrico assoluto”:

 

softproof-seconda-conversione-b

 

In questo modo il punto di bianco e di nero della stampante vengono trasportati (così come sono) nello spazio colore del monitor, simulandoli.

Ancora una volta, il file così ottenuto viene visualizzato a monitor attraverso la solita “compensazione monitor” che però in questo caso è eseguita con intento “colorimetrico assoluto”, dato che il punto di bianco del profilo di origine e destinazione coincidono.

Si crea così la premessa per avere a monitor una fedele visualizzazione della prova colore, esattamente come si otterrebbe con la soft proof.

 

Risultato..

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Come simulare il soft proof

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